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Dalle sorgenti alle cure termali
Cure Termali
Le Terme di Acqui hanno una storia di due millenni che origina dalla fondazione della romana Aquae Statiellae
Le sue fonti ipertermali (75°C e 50°C) e sulfureo-salsobromojodiche, presentano potenti effetti terapeutici in un ampio ventaglio di patologie. Tra queste, l’artrosi e i reumatismi extra-articolari, trovano nella fango-balneoterapia e nelle cure termali un rimedio da sempre riconosciuto a livello del termalismo nazionale.
Servizio Sanitario Nazionale
Il Servizio Sanitario Nazionale ha così riconosciuto l’importanza per la salute di questi effetti istituendo delle Convenzioni con le strutture termali che permettono l’accesso alle cure termali attraverso il solo pagamento del ticket (€ 55,00) o della quota ricetta (€ 3,10).
Scopri come fare, clicca: QUI
Gli stabilimenti
APERTURA STAGIONE 2024:
dal 15 Aprile al 16 Novembre
Via XX Settembre, 5 (in centro città, vicino alla stazione ferroviaria) 15011 ACQUI TERME (AL)
Orario Cure Termali: dalle ore 8.00 alle ore 12.00 dal Lunedi al Sabato
Orario Cure Inalatorie: dalle ore 8.00 alle ore 12.00 dal Lunedi al Sabato e dalle ore 14.30 alle ore 16.30 dal Luedi al Venerdi
LA PRENOTAZIONE DI TUTTE LE CURE E’ OBBLIGATORIA DA FARSI TELEFONICAMENTE, dal LUNEDI al VENERDI dalle 8 alle 12 al numero 0144/324390, OPPURE TRAMITE EMAIL A accettazione@termediacqui.it
CHIUSO
Viale Donati, 6 (Zona Bagni – nel parco) 15011 ACQUI TERME (AL)
Tel.: +39 0144 324390
email: accettazione@termediacqui.it
Le origini
L’acqua termale acquese ha un decorso sotterraneo protratto, probabilmente più di 1500 o 2000 anni. In questo lunghissimo lasso di tempo, essa penetra nelle profondità del suolo arricchendosi dei costituenti chimici, cloruro di sodio, bromo, iodio, appartenuti ai mari che milioni di anni fa coprivano la Pianura Padana, e dei solfati e solfuri dei depositi gessosi posti sul fondo del serbatoio di raccolta di tale acqua.
In questo serbatoio primario, sito a 2500 e 3000 metri, l’acqua sfiora temperature di quasi 100°C. Tale temperatura elevata viene in parte conservata dalle fonti “Bollente” (circa 75°C) e del “Lago delle sorgenti“(circa 50°C), grazie alla presenza di un sistema di faglie attraverso le quali l’acqua esce rapidamente, senza ridurre di molto il suo calore.
Leggermente diverso è il destino della fonte “Acqua marcia” che seguendo un proprio tragitto sotterraneo perviene ad un serbatoio secondario posto a meno di 1000 metri di profondità, dove perde temperatura e in virtù dell’azione di solfobatteri trasforma gli originari solfati in solfuri.