Le proprietà dei fanghi

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La fangoterapia

La fangoterapia è un trattamento terapeutico documentato in Acqui dagli inizi del XV secolo, anche se è prospettabile un suo utilizzo presso il “Lago delle Sorgenti” ben più antico. La fango-balneoterapia acquese rappresenta il trattamento più praticato dalla clientela che accede alla nostra stazione termale. La cura è oggetto di convenzione tra le Terme di Acqui e il Servizio Sanitario Nazionale.

Le origini

I fanghi naturali anticamente erano estratti a braccia dal fondo del “Lago delle Sorgenti”. Oggi, per ragioni logistiche ed igieniche, sono preparati in fanghiere coperte dove per più di 6 mesi la componente inorganica d’essi, costituita da argilla e da un agglomerato di minerali allo stato cristallino, si mescola intimamente con l’acqua sulfureo-salsobromojodica della sorgente “Bollente” che vi si immette alla temperatura di circa 60°C. Durante questa fase di maturazione, il fango acquisisce tramite scambio jonico i mineralizzatori dell’acqua termale e aumenta sia la plasticità che il suo indice di ritenzione di calore. Il fango così preparato rimane immagazzinato in appositi serbatoi, per giungere poi ai reparti di cura degli Stabilimenti Nuove Terme e Regina al momento di iniziare la fangoterapia.

METODICA D’APPLICAZIONE

L’operatore addetto alla fangatura, seguendo lo schema approntato durante la visita dal medico termale, applica il fango alla temperatura di 48°C in quantità variabile (ma comunque non superiore ai 25 o 30 Kg) sulle articolazioni indicate e copre il paziente per circa 15’; dopo di che, tolto il fango, viene praticato nello stesso camerino un bagno terapeutico in acqua termale a 38°C per circa 10’ e di seguito la “reazione” sudatoria, prima sul letto del camerino (per 15’) e, poi, nell’apposito ambiente comune dello stabilimento. I giorni di cura sono fissati dalla convenzione con il S.S.N. in 12: ciò non toglie che nell’occasione di un secondo ciclo annuo anche 6 sedute possano risultare efficaci.

Relativamente alle indicazioni pertinenti la fango-balneoterapia al primo posto, cioè nell’80% o 90% dei casi, vi è l’artrosi primitiva e secondaria; seguono, distanziate: le sciatalgie e le brachialgie croniche, i postumi dolorosi cronici di traumi, alcune forme di reumatismo extra-articolare come le periartriti di spalla e anca di vecchia definizione, le sindromi fibromialgiche e, in minor numero, le borsiti e le sinoviti croniche, le tendinopatie croniche, le sindromi canalicolari (tunnel carpale).

RISULTATI TERAPEUTICI

Sono distinguibili in rapporto al momento della loro espressione in effetti a breve termine o a medio-lungo termine. I primi, manifesti già a fine ciclo di cura, sono di tipo antalgico, miorilassante, antifibrotico (implicanti di conseguenza un miglioramento dell’articolarità) e, inoltre, antinfiammatorio su flogosi croniche e di stimolo trofico su strutture articolari e peri-articolari. Gli effetti a lungo termine, invece, sono relativi alla prevenzione, nel corso degli 8-10 mesi seguenti la cura, delle riacutizzazioni e al rallentamento  dell’evolutività nel tempo della forma degenerativa trattata, in genere dell’artrosi.